“…2018… ERO TURISTA A CRACOVIA, SONO ENTRATO AD AUSCHWITZ E BIRKENAU E NE SONO USCITO UOMO CON UN FARDELLO INSOSTENIBILE SULLE SPALLE…”
Metto a disposizione degli studenti un mio personale reportage fotografico e la presente riflessione in riferimento ad una visita che feci presso il campo di concentramento di Auschwitz e il campo di sterminio, poco distante, di Auschwitz-Birkenau nell’autunno del 2018.
Una visita che mi ha segnato, compiuta nel silenzio più assoluto… surreale.
È stato pesante.
Due i momenti che più mi hanno provato: i corridoi in uno degli edifici dove gli ebrei e tutti coloro che il regime nazista perseguitava, erano tenuti prigionieri; lì erano esposte le loro foto, con la triste divisa a righe e lo sguardo dritto; percorrendo i corridoi ho sentito greve quello sguardo…immaginandomi le loro voci…”. Perché avete permesso tutto ciò?… Mi sono sentito in colpa assumendo su di me la responsabilità del genere umano.
Il secondo momento è stato a Birkenau, in una delle baracche che accoglievano i bambini; il racconto della guida, prima di entrare, su come vivessero in quelle “cuccette” mi aveva già messo in preallarme, ma il vedere quei giacigli con solo assi di legno, immaginarli lì stipati e accalcati uno sull’altro e in condizioni igieniche e sanitarie pessime, con piccoli fori sul muro per far entrare aria, mi ha creato un crollo emotivo: ho aspettato che gli altri visitatori, compresi i miei familiari, si allontanassero e mi sono lasciato andare ad un pianto spontaneo e inconsolabile.
Lascio questa mia breve testimonianza e le foto per commemorare le vittime di quell’indegno periodo della nostra storia, per i nostri studenti…per non dimenticare.
Giammalva Vincenzo
